La storia del detto e del gruppo Taia e Madega

 

 

L’è on taja e medega

(Detto Milanese)

 

Chi taglia fa del male, chi medica guarisce e fa del bene. Dalla contraddizione insita in queste due azioni, l’una contraria all’altra, il popolo milanese ha tratto in felice sintesi l’immagine dell’ambiguità umana."L’è on taja e medega" si dice di persona ambigua che prima compie una cattiva azione, poi fa l’atto di pentirsene e di voler riparare il male compiuto.

 

 

Se un sindic l'è un taja e medega sa disaria che dala gent a sa na frega.

Se un Sindaco è un maneggione si direbbe che della gente se ne frega.

(Proverbio di Sesto Calende)

 

 

«Il taja e medega»

(letteralmente "taglia e aggiusta")

 

Uno dei periodici più diffusi e stampati della città di Cassano (Lombardia), 

organo ufficiale della Pro Loco

 

 

L'è on taja e medega

Uno che prima ti colpisce e poi ti soccorre

 

Da: La Milano della memoria

 

 

E' con queste premesse che ...

 

... Nel 1980, un gruppo di amici dava vita, per divertirsi, a un gruppo di animazione carnevalesca che avrà come nome Taia e Medéga.

I propositi dei fondatori (Robbiani, Doninelli, Comensoli e Zanni) furono pienamente compresi e seguiti e di anno in anno il gruppo vedrà aumentare il numero dei suoi membri, che sono attualmente una cinquantina: un complesso di membri attivi, entusiasticamente pronti a dare al corteo rabadanesco l'apporto di una satirica parte.

Il gruppo - che ha come sede il Bar Bruno di Viale Officina ed è sempre aperto a nuovi elementi - ha ottenuto, nelle sue annuali esibizioni, applausi e riconoscimenti e si prepara a contribuire all'edizione 1992 del Carnevale bellinzonese con una presenza spassosamente fedele al carattere di una ricorrenza che ha soprattutto bisogno di vivacità e di comicità.

Da: Rivista di Bellinzona, 1992

 

Negli anni lo spirito non è cambiato, e anche se cambiate sono Bellinzona, la vita della sua gente, il suo Viale, la sua Piazza del Sole, la sua stessa aria, restano sempre mille temi, possibilità, personaggi e occasioni che ogni anno, soprattutto quando le chiavi della Turrita passano nelle mani di Re Rabadan, che ci fanno e ci faranno sempre esclamare:

"L'è propri un gran taia e medega!"

Per questo il gruppo, nel frattempo costituitosi come vera e propria associazione e che da anni ha trovato nel locale di Vicolo al Sasso la sede ideale per le sue "esternazioni" carnascialesche, non manca di materia prima per ogni volta e sempre più riaffermare la saggezza dei nostri vecchi, che da tempo immemorabile hanno fatto dell'espressione che dà il nome al gruppo stesso una delle più usate e colorite espressioni della critica e della satira, soprattutto politica, del nostro
 dialetto.

 

Raccontare il resto della storia e dare altre notizie su cosa il gruppo ha combinato negli anni scorsi è compito che lasciamo proprio a questo sito.